A Lugano l’Orlando leonardesco di Sanguineti e Ronconi attraverso le foto di Riccardo Orsini

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Sabato 23 novembre Stefano Tomassini interverrà al  convegno internazionale Leonardo da Vinci tra arti e lettere nel Novecento presso l’Università della Svizzera italiana di Medrisio/Lugano con un paper dal titolo Mossi dalle macchine: l’Orlando leonardesco di Sanguineti e Ronconi. 

L’intervento sarà corredato dalle preziose fotografie di Riccardo Orsini dell’Orlando, grazie alle quali è possibile cogliere la centralità delle macchine teatrali leonardesche nell’impianto dello spettacolo.

Foto dell’Orlando furioso di Ronconi e Sanguineti per gentile concessione di Riccardo Orsini

 

Di seguito l’abstract dell’intervento:

Uno degli eventi fondativi del Nuovo Teatro italiano è stato l’Orlando furioso di Lodovico Ariosto, nella riduzione di Edoardo Sanguineti e la regia di Luca Ronconi (Spoleto, giugno 1969). La scena (senza palcoscenico, invasa contemporaneamente da attori e spettatori) e le macchine teatrali (piattaforme mobili, cavalli di lamiera, un’orca di vimini, un ippogrifo volante) furono create dallo scenografo Uberto Bertacca. L’Orlando è stato il prototipo di un modo radicalmente nuovo di pensare la scena, ma fu soprattutto un lavoro antesignano di tecnoperformance: non solo perché le macchine in movimento erano protagoniste al pari del lavoro degli attori, attive mediatrici del rapporto con il pubblico; ma soprattutto perché la tecnologia impiegata aveva una funzione analitica e drammaturgica. Una performance artefact-oriented già capace, dunque, di riflettere sul senso dei suoi strumenti. Infatti Franco Quadri scrisse dell’«ippogrifo leonardesco dalle larghe ali che un congegno fa librare in alto, sopra agli spettatori»: la possibilità di immaginare nuovi mondi, da raggiungere con nuove macchine e nello stesso anno dell’allunaggio, era qui riconosciuta proprio come formula leonardesca.